Film giapponese del 1949, diretto da Y. Ozu.
Interpreti principali: Chishu Ryu, Setsuko Hara, Yumeji Tsukioka. Shukichi
(Ryu), anziano vedovo, vorrebbe convincere la figlia Noriko (Hara) a sposarsi.
La giovane non vuole però abbandonarlo e l'uomo si vede costretto a
fingere il proprio interessamento nei confronti di una signora. La figlia
rimarrà dapprima sconvolta dalla notizia, decidendo infine di sposarsi.
Il film, caratterizzato da grande delicatezza interpretativa e da un taglio
registico discreto e incline all'astrazione, è in realtà una
profonda riflessione sul bisogno di armonia tra persone e tra i vari aspetti
della storia personale e familiare di ogni individuo. Prettamente giapponese
nello stile di avvicinamento a tematiche in realtà universali, il film fu
molto apprezzato in patria e non, servendo da modello anche per due opere
successive dell'artista,
Tardo autunno (1960) e
Il gusto del
sakè (1962), entrambe vere e proprie riletture della pellicola.